Al Sig. Capo della polizia – direttore generale della pubblica sicurezza
Pref. Franco Gabrielli
Oggetto: situazione concorsi interni anche in relazione alle integrazioni ed ai correttivi al riordino.
– Richiesta incontro urgente.
Signor Capo della Polizia,
come Le è tristemente noto una delle principali cause che hanno generato un gravissimo quanto pienamente giustificato malcontento all’interno della Polizia di Stato è senza ombra di dubbio rappresentata dai tempi biblici e dagli errori che ahinoi storicamente si sono riscontrati nel bando e nell’espletamento dei concorsi interni, con importanti ed innegabili ricadute sull’efficienza e l’efficacia dell’intero apparato, a cui si è tentato – di volta in volta – di porre rimedio con “pezze a colori”, come circolari che contraddicevano il codice di procedura penale o, da ultimo, con un riordino delle carriere che – però – investe anche altre Forze di polizia ed armate che, a differenza della nostra, hanno bandito ed espletato i loro concorsi interni con elvetica puntualità.
Riteniamo innegabile il nesso che lega l’attenzione che si pone su un tema così sentito tra i poliziotti e la considerazione che si ha di essi: ci corre dunque l’obbligo di segnalare con forza sia gli incomprensibili ritardi nel bando di alcuni concorsi previsti dalla normativa, sia nell’espletamento di altri, con ingenti danni per migliaia di poliziotti, nuovamente vittime incolpevoli. Sia pure in parte, dunque, sembrerebbe perdurare il fenomeno insieme di un obiettivo strabismo che si stenta a credere casuale, visto che per i concorsi relativi a taluni ruoli o percorsi professionali l’Amministrazione è stata sempre ed è tuttora perfettamente allineata con le altre Forze del Comparto, mentre per altri ruoli e percorsi così non è stato e non è. Sembra quasi che ci si aspetti che la pensione risolva il problema.
Signor Capo della Polizia: quando apprendiamo che di un concorso bandito da tempo non si hanno notizie precise mentre, per un altro appena bandito, è già tutto perfettamente chiaro, non comprendiamo e ci preoccupiamo: la parola “condivisione” è la chiave di volta che deve sostenere il confronto tra i poliziotti – tramite chi li rappresenta – e chi li deve governare, non solo seguendo la linea maestra dell’imparzialità e buon andamento, ma anche facendo in modo che ciò risulti chiaro ed inequivocabile agli occhi di ogni collega. Ci domandiamo però come ciò possa accadere se neppure noi, che dovremmo avere gli strumenti idonei, riusciamo a coglierlo con la necessaria inequivocabile chiarezza. Se manca la chiave di volta crolla tutto l’edificio: non ce lo possiamo permettere!
Anche in considerazione dell’avvenuta approvazione in Consiglio dei Ministri delle sia pur limitate e circoscritte disposizioni integrative e correttive rispetto ad un riordino delle carriere che, in maniera inusitata, per quasi tutti i ruoli – sempre i soliti – è basato eminentemente sul bando e sull’espletamento di concorsi, il cui testo – peraltro – nonostante le nostre vibrate proteste culminate nella richiesta di incontro urgente al Sig. Ministro dell’interno e le rassicurazioni da Lei ricevute in quella sede, non ci è stato ancora consegnato, riteniamo opportuno chiederLe – previa tempestiva trasmissione del citato testo – un incontro urgente, nel corso del quale riavviare un proficuo, ma serrato confronto su tutta la materia dei concorsi interni, anche in relazione al riordino.
In attesa di un cortese cenno di riscontro inviamo i nostri più cordiali saluti.
Roma, 9 luglio 2018
Il Segretario generale FSP Il Segretario generale ES Il Segretario generale LS
Valter Mazzetti Vincenzo Chianese Pietro Taccogna
La richiesta d’incontro inviata al Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza