Terza riunione Tavolo tecnico
riorganizzazione questure e commissariati
Anche la riunione di ieri del tavolo tecnico sulla riorganizzazione delle Questure e dei Commissariati presieduto dal Vice Capo della Polizia – Vice Direttore generale della pubblica sicurezza con funzioni vicarie prefetto Luigi Savina si è tenuta alla presenza del Sottosegretario all’interno on.le Nicola Molteni – che si è brevemente assentato solo per rappresentare il Governo nei lavori parlamentari – confermando l’attenzione del Governo per le problematiche della Polizia e del Comparto.
Il Dipartimento della pubblica sicurezza ha innanzitutto comunicato di aver eliminato la distinzione tra questure affidate alla responsabilità dei dirigenti superiori di prima nomina e di quelli almeno al secondo incarico, spiegando poi di aver applicato anche nella proiezione futura la stessa suddivisione percentuale del personale che si registra oggi, che vede assegnato a questure e commissariati poco più del 53% di tutti gli effettivi, conteggiati senza distinzione di ruoli e qualifiche.
A questo proposito, dopo aver sottolineato che, per massimizzare l’efficacia della riorganizzazione, sarebbe stato opportuno ricondurre nell’ambito del solo Ministero dell’interno entrambe le Forze di polizia a competenza generale, abbiamo proposto di valutare la possibilità di tener presente anche l’età anagrafica media della sede per determinarne l’organico: il personale più anziano statisticamente è infatti costretto ad assentarsi dal servizio con maggiore frequenza a causa di problemi di salute propri o di genitori anziani per cui, se per assicurare l’uscita di una volante in un ufficio “giovane” basta calcolare 14 operatori, in un ufficio “anziano” ce ne vorranno almeno 15, se non 16.
Sono state evidenziate le esigue risorse di personale che si ipotizza di destinare – nei commissariati – all’attività di polizia giudiziaria, che rischia di essere addirittura annullata negli uffici immigrazione, così come è stata sollecitata l’adozione di provvedimenti che delineino gli incarichi di comando da affidare in tutti i contesti, incluse le specialità, ai commissari di nuova nomina che, in assenza di specifiche direttive centrali, stanno vivendo oggi una situazione di grande confusione.
In considerazione del fatto che gli appartenenti alla carriera dei funzionari, a seguito di questa riorganizzazione, saranno gli unici a potersi trovare in soprannumero nelle sedi e negli uffici in cui si trovano adesso, abbiamo chiesto ed ottenuto precise garanzie sul fatto che nessuno verrà movimentato d’autorità dalla sede attuale, ma ogni eventuale trasferimento verrà comunque proposto agli interessati, che potranno valutarlo anche in relazione alle prospettive di carriera.
Abbiamo infine nuovamente sollecitato l’ufficializzazione dello scorrimento delle graduatorie per rendere effettivi i nuovi ingressi su cui si stanno facendo i conti della riorganizzazione perché, come è ovvio, se i ragazzi interessati non verranno avviati ai corsi in tempi brevissimi, l’anno prossimo rischieremo una situazione in cui non solo non ci saranno gli incrementi che anche il decreto Salvini ha finanziato, ma addirittura ci troveremo con meno personale di quello che è in servizio oggi.
Roma, 15 novembre 2018