Un’autorevolissima e folta delegazione del Ministero dell’interno, presieduta dal sottosegretario Molteni e guidata dal capo della Polizia Gabrielli, coadiuvato dal vice capo vicario De Jesu e dal vice capo preposto al coordinamento delle Forze di polizia Guidi e comprendente tra gli altri i prefetti Gugliotta e Sempreviva, ha illustrato stamattina il progetto di riorganizzazione dei presidi della Polizia di Stato attestati nelle 10 aree metropolitane delle regioni a statuto ordinario istituite dalla legge 56/2014, la cui delimitazione coincide con le province contestualmente soppresse (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia) e le altre 4 istituite con leggi dalla regioni a statuto speciale Sicilia (Catania, Messina, Palermo) e Sardegna (Cagliari, quest’ultima solo in parte coincidente con la preesistente provincia).
Il progetto – giovandosi di finanziamenti già disponibili per 100 milioni di euro per la costruzione o ricollocazione di presidi in immobili demaniali, confiscati o in comodato gratuito – esclude qualsiasi chiusura di presidi ed anzi prevede di aprire 7 nuovi commissariati (2 a Bari, 2 a Reggio Calabria, 3 a Roma); 5 nuovi “centri polifunzionali” (a Catania, Milano, Napoli, Palermo e Reggio Calabria) e 3 posti di polizia in ospedali o in aree “a rischio” (2 a Genova e 1 a Roma) oltre all’istituzione di 42 nuovi “distretti di polizia” (9 a Milano, 15 a Roma, 10 a Napoli e 8 a Torino), la cui competenza coinciderà con quella di municipi/circoscrizioni e che attrarranno a sé alcune delle competenze amministrative e burocratiche dei commissariati “sezionali”, che potranno così dedicarsi con maggiori risorse all’attività operativa di controllo del territorio.
Lo studio, molto approfondito, documentato e dettagliato, si trova in fase molto avanzata e – dopo ulteriori verifiche ed approfondimenti con tutti gli interlocutori istituzionali interessati – ne verrà redatta una seconda versione, sulla quale ci sarà un confronto approfondito con le organizzazioni sindacali: l’obiettivo è giungere ad una elaborazione definitiva entro quest’anno per poi passare alla sua graduale applicazione.
Al momento la nostra valutazione dell’iniziativa del Dipartimento, dell’importante lavoro fatto e degli stanziamenti ad esso dedicati dal Governo è ovviamente positiva: per un giudizio definitivo occorrerà ovviamente disporre di tutte le informazioni necessarie, ivi comprese le tutele che verranno garantite in merito alla salvaguardia delle professionalità acquisite dal personale che opera negli uffici che verranno interessati da accorpamenti.
Roma, 31 luglio 2019