Come ricorderete il 31 gennaio scorso segnalammo al Capo della Polizia Gabrielli ed al Ministro Salvini che, evidentemente per una svista istituzionale, il testo della norma per l’anticipo del Tfs – definito per noi “indennità di buonuscita” – contenuta nel decreto legge sul reddito di cittadinanza e sulle pensioni a “quota cento” rischiava di escludere i poliziotti insieme a tutti i lavoratori del Comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, come ci era stato informalmente confermato anche dai funzionari competenti dell’Inps.
Il nostro appello non è caduto nel vuoto: il Dipartimento della pubblica sicurezza attraverso il Ministero dell’interno ha promosso la presentazione di un emendamento al Senato da parte delle relatrici Nunzia Catalfo (M5S) e Tiziana Nisini (Lega) che modifica il testo includendo esplicitamente i lavoratori dipendenti di tutte le amministrazioni pubbliche: anche la Camera ha confermato ieri il nuovo testo, che la settimana prossima verrà convertito in legge con un ultimo passaggio al Senato.
C’è anche un’altra buona notizia: in attesa della sentenza della Corte Costituzionale sui tempi eccessivi che bisogna attendere per ottenere la buonuscita anche chi è già stato collocato in quiescenza potrà chiedere un anticipo della buonuscita il cui importo è stato elevato da 30.000 a 45.000 euro netti.
Roma, 22 marzo 2019