Al Signor Capo della Polizia
Direttore generale della ps
Prefetto Lamberto Giannini
Al Sig. Direttore centrale dei
servizi tecnico logistici e della
gestione patrimoniale
Prefetto Clara Vaccaro
e, p.c.:
Alla Sig.ra Direttore dell’Ufficio
per le relazioni sindacali
Ministero dell’interno
Dipartimento della ps
Vice prefetto Maria De Bartolomeis
Oggetto: strumento non letale di contenimento applicato da remoto denominato “BolaWrap”.
– proposta avvio sperimentazione.
Sig. Capo della Polizia,
riteniamo opportuno tornare ad occuparci della possibilità di sperimentare, ai fini dell’eventuale adozione, di strumenti che consentano agli operatori delle Forze di polizia di rendere inoffensive persone che, a seguito dell’abuso di alcol o sostanze stupefacenti, di patologie psichiatriche ovvero altre cause, vengono a trovarsi in stato di agitazione psicomotoria potenzialmente pericoloso per sé stessi e per gli altri, assumendo atteggiamenti aggressivi, anche se prive di armi.
A breve, dopo una sperimentazione particolarmente lunga ed accurata, che ha consentito a codesto Dipartimento di chiedere ed ottenere, prima dell’adozione, specifiche importanti migliorie funzionali dei dispositivi a conduzione elettrica Taser X2, questa arma non letale sarà disponibile per le Forze di polizia e potrebbe perciò essere affiancata da uno strumento innovativo che sembrerebbe in grado di contenere, come delle manette applicate da remoto, senza alcun rischio di causare ferite.
Ci riferiamo al BolaWrap: un dispositivo, prodotto negli Stati Uniti dalla Wrap Technologies, dotato di un sistema di puntamento laser che, grazie ad una cartuccia, a una distanza utile che varia tra i 3 e gli 8 metri circa, proietta ad altissima velocità un sottile, ma resistentissimo laccio di Kevlar, lungo circa 2,5 metri, verso le gambe o verso il tronco del soggetto, attorno ai quali si arrotola repentinamente, impedendo così ogni ulteriore movimento, senza il rischio di provocare danni.
Siccome tecnicamente non si tratta di un’“arma”, sia pure non letale, l’operatore che utilizzasse questo apparecchio – già adottato dalle polizie di numerose città degli USA – sarebbe certamente molto meno esposto ai noti “atti dovuti” di cui, purtroppo, sono quasi quotidianamente oggetto in conseguenza dell’utilizzo dell’uso della forza, prima che venga accertato in giudizio che in effetti era legittimo ed è per questo motivo che La invitiamo a valutare la possibilità di avviarne la sperimentazione, come peraltro di recente avvenuto nel Regno Unito e, in Italia, per la Polizia locale della città di Genova.
In attesa di un cortese cenno di riscontro inviamo i più cordiali saluti.
Roma, 9 settembre 2021
La lettera al Capo della Polizia