Susa, attacco a colonna mezzi Polizia, Carabinieri e Finanza: è terrorismo, lo Stato smetta di tollerarne il brodo di coltura

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Era evidente l’escalation che era iniziata il 24 giugno con minacciosi agguati ai poliziotti impegnati nei servizi in Val di Susa che consumavano i pasti, cui erano seguite le azioni di disturbo durante il loro sonno negli alberghi: un clamoroso tentativo d’intimidazione rimasto senza conseguenze fisiche solo grazie all’altissima professionalità di funzionari ed agenti coordinati dalla questura, ma l’acquiescenza delle Istituzioni ed il silenzio dei politici ha aperto la strada ad un ovvio salto di qualità dell’aggressione e, purtroppo, siamo solo all’inizio.

I chiodi a quattro punte gettati stanotte sulla carreggiata dell’autostrada A32 all’altezza dell’uscita della galleria Cels erano indirizzati, come attivisti No Tav avevano già fatto in passato, ai mezzi di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e della società autostradale Sitaf che stavano raggiungendo i cantieri. Potevano causare una tragedia di proporzioni incalcolabili coinvolgendo anche privati cittadini, visto che i numerosi mezzi, carichi di uomini e carburante, si sarebbero potuti ribaltare, incendiare o precipitare dal viadotto al termine della galleria.

Si tratta di terrorismo e, come ogni fenomeno terroristico, lo si può fermare solo isolandone i protagonisti. Per questo tutte le forze politiche hanno oggi il preciso obbligo morale di far sentire subito e forte la loro voce: insieme a sindaci ed amministrazioni locali devono prendere immediatamente le distanze da ogni tipo di azione che abbia nel mirino i lavoratori di polizia, spiegando che non sono le FFOO le vere ‘truppe di occupazione’. Questo ruolo spetta invece alle centinaia di professionisti del disordine, che nulla hanno a che vedere con la Valle e che, in realtà, girano continuamente l’Italia alla ricerca di pretesti per attuare le note condotte violente.

I chiodi su quel tratto di autostrada c’erano già stati in passato e con loro presto torneranno anche i ‘fuochi d’artificio’ del passato, poi i bastoni, le sassaiole e chissà cos’altro, secondo un tristemente noto copione: per questo rinnoviamo il nostro appello a politici ed amministratori locali affinché isolino chiunque attacchi in qualsiasi modo i Servitori dello Stato ed al Ministro Lamorgese affinché abbandoni l’illusione di tener sotto controllo il fenomeno concedendo a costoro di umiliare i poliziotti. Non è solo vergognoso, ma anche del tutto inutile”.

Se si vuole evitare il rischio che questa diventi un’estate di sangue è indispensabile che vengano smantellati campeggi, presidi ed altri focolai di disordine, impedendo a chiunque sia già stato identificato come protagonista di turbative dell’ordine pubblico l’accesso alla Valle, senza se e senza ma. Altrimenti – conclude Chianese – sarà inutile stupirsi e ‘stracciarsi le vesti’ quando si scateneranno le inevitabili violenze, con le fatali conseguenze. Siamo stanchi di ripeterlo da troppo tempo: per essere credibili ‘le Istituzioni ascoltino i poliziotti da vivi, anziché piangerli da morti’.

Roma, 5 luglio 2020

 

agi logoDOMENICA 05 LUGLIO 2020 15.52.48
Tav: Es Polizia, agguato frutto escalation, rischiata tragedia
Milano, 5 apr. – Secondo Vincenzo Chianese, segretario generale di Es Polizia, l’agguato della scorsa notte alla colonna di mezzi di trasporto diretti al cantiere della Tav, è frutto di “un’escalation che era iniziata il 24 giugno con minacciosi agguati ai poliziotti impegnati nei servizi in Val di Susa che consumavano i pasti, cui erano seguite le azioni di disturbo durante il loro sonno negli alberghi: un clamoroso tentativo d’intimidazione rimasto senza conseguenze fisiche solo grazie all’altissima professionalità di funzionari ed agenti coordinati dalla questura, ma l’acquiescenza delle Istituzioni ed il silenzio dei politici ha aperto la strada ad un ovvio salto di qualità dell’aggressione e, purtroppo, siamo solo all’inizio”. (AGI)Red/Mad
Tav: Es Polizia, agguato frutto escalation, rischiata tragedia (2)
AGI0215 3 CRO 0 R01 / Tav: Es Polizia, agguato frutto escalation, rischiata tragedia (2)= (AGI) – Milano, 5 apr. “I chiodi a quattro punte che, come attivisti No Tav avevano gia’ fatto in passato – aggiunge-, sono stati sparsi stanotte sulla carreggiata dell’autostrada da uno dei sentieri che sormonta l’uscita della lunga galleria Cels che sull’omonimo viadotto al sopraggiungere dei mezzi di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e della societa’ autostradale Sitaf che stavano raggiungendo i cantieri, potevano causare una tragedia che avrebbe potuto coinvolgere anche privati cittadini ed avere di dimensioni incalcolabili, potendosi i numerosi mezzi pieni di uomini ribaltare, prendere fuoco o precipitare nella scarpata”. Per il rappresentante della Polizia, “si tratta di ‘terrorismo di piazza’ e, come ogni fenomeno terroristico, lo si puo’ fermare solo isolandone i protagonisti. Per questo tutte le forze politiche hanno oggi il preciso obbligo morale di far sentire subito e forte la loro voce: insieme a sindaci ed amministrazioni locali devono prendere immediatamente le distanze da ogni tipo di azione che abbia nel mirino i lavoratori di Polizia, spiegando che non sono le FFOO le vere ‘truppe di occupazione’. Questo ruolo spetta invece alle centinaia di professionisti del disordine, che nulla hanno a che vedere con la Valle e che, in realta’, girano continuamente l’Italia alla ricerca di pretesti per attuare le note condotte violente”. (AGI)Red/Mad

askanews logoDOMENICA 05 LUGLIO 2020 15.45.22
Tav, agguato a forze dell’ordine: per Es Polizia è terrorismo
Il sindacato: “Va isolato o saranno inevitabili le conseguenze”
Roma, 5 lug. (askanews) – “”Era evidente l’escalation che era iniziata il 24 giugno con minacciosi agguati ai poliziotti impegnati nei servizi in Val di Susa che consumavano i pasti, cui erano seguite le azioni di disturbo durante il loro sonno negli alberghi: un clamoroso tentativo d’intimidazione rimasto senza conseguenze fisiche solo grazie all’altissima professionalità di funzionari ed agenti coordinati dalla questura, ma l’acquiescenza delle Istituzioni ed il silenzio dei politici ha aperto la strada ad un ovvio salto di qualità dell’aggressione e, purtroppo, siamo solo all’inizio”. Così afferma in una nota Vincenzo
Chianese, segretario generale di ES Polizia, che prosegue: “I chiodi a quattro punte che, come attivisti No Tav avevano già fatto in passato, sono stati sparsi stanotte sulla carreggiata dell’autostrada da uno dei sentieri che sormonta l’uscita della lunga galleria Cels che sull’omonimo viadotto al sopraggiungere dei mezzi di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e della società autostradale Sitaf che stavano raggiungendo i cantieri, potevano causare una tragedia che avrebbe potuto coinvolgere anche privati cittadini ed avere di dimensioni incalcolabili, potendosi i numerosi mezzi pieni di uomini ribaltare, prendere fuoco o precipitare nella scarpata”. “Si tratta di ‘terrorismo di piazza’ e, come ogni fenomeno terroristico, lo si può fermare solo isolandone i protagonisti. Per questo tutte le forze politiche hanno oggi il preciso obbligo morale di far sentire subito e forte la loro voce: insieme a sindaci ed amministrazioni locali devono prendere immediatamente le distanze da ogni tipo di azione che abbia nel mirino i lavoratori di polizia, spiegando che non sono le FFOO le vere ‘truppe di occupazione’. Questo ruolo spetta invece alle centinaia di professionisti del disordine, che nulla hanno a che vedere con la Valle e che, in realtà, girano continuamente l’Italia alla ricerca di pretesti per attuare le note condotte violente”. “I chiodi su quel tratto di autostrada c’erano già stati in passato e con loro presto torneranno anche i ‘fuochi d’artificio’ del passato, poi i bastoni, le sassaiole e chissà cos’altro, secondo un tristemente noto copione” – si accalora Chianese: “per questo rinnoviamo il nostro appello a politici ed amministratori locali affinché isolino chiunque attacchi in qualsiasi modo i Servitori dello Stato ed al Ministro Lamorgese affinché abbandoni l’illusione di tener sotto controllo il fenomeno concedendo a costoro di umiliare i poliziotti: non è solo vergognoso, ma anche del tutto inutile”. “Se si vuole evitare il rischio che questa diventi un’estate di sangue è indispensabile che vengano smantellati campeggi, presidi ed altri focolai di disordine, impedendo a chiunque sia già stato identificato come protagonista di turbative dell’ordine pubblico l’accesso alla Valle, senza se e senza ma. Altrimenti – concludeChianese – sarà inutile stupirsi e ‘stracciarsi le vesti’ quando si scateneranno le inevitabili violenze, con le fatali conseguenze. Siamo stanchi di ripeterlo da troppo tempo: per essere credibili ‘le Istituzioni ascoltino i poliziotti da vivi, anziché piangerli da morti'”.

 

adnkronos logoDOMENICA 05 LUGLIO 2020 17.16.16
TAV: CHIANESE (ES POLIZIA), ‘TERRORISMO DI PIAZZA, VA ISOLATO’
Roma, 5 lug. (Adnkronos) – ”Era evidente l’escalation che era iniziata il 24 giugno con minacciosi agguati ai poliziotti impegnati nei servizi in Val di Susa che consumavano i pasti, cui erano seguite le azioni di disturbo durante il loro sonno negli alberghi: un clamoroso tentativo d’intimidazione rimasto senza conseguenze fisiche solo grazie all’altissima professionalità di funzionari ed agenti coordinati dalla questura, ma l’acquiescenza delle Istituzioni ed il silenzio dei politici ha aperto la strada ad un ovvio salto di qualità dell’aggressione e, purtroppo, siamo solo all’inizio”. Lo afferma Vincenzo Chianese, segretario generale di ES POLIZIA, che dopo i chiodi sull’autostrada stanotte in Val di Susa parla “di ‘terrorismo di piazza’ e, come ogni fenomeno terroristico, lo si può fermare solo isolandone i protagonisti”. ”I chiodi a quattro punte che, come attivisti No Tav avevano già fatto in passato, sono stati sparsi stanotte sulla carreggiata dell’autostrada da uno dei sentieri che sormonta l’uscita della lunga galleria Cels che sull’omonimo viadotto al sopraggiungere dei mezzi di POLIZIA di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e della società autostradale Sitaf che stavano raggiungendo i cantieri – continua – potevano causare una tragedia che avrebbe potuto coinvolgere anche privati cittadini ed avere di dimensioni incalcolabili, potendosi i numerosi mezzi pieni di uomini ribaltare, prendere fuoco o precipitare nella scarpata”. (segue) (Sci/Adnkronos)
TAV: CHIANESE (ES POLIZIA), ‘TERRORISMO DI PIAZZA, VA ISOLATO’ (2)
(Adnkronos) – ”Si tratta di ‘terrorismo di piazza’ e, come ogni fenomeno terroristico, lo si può fermare solo isolandone i protagonisti. Per questo tutte le forze politiche hanno oggi il preciso obbligo morale di far sentire subito e forte la loro voce: insieme a sindaci ed amministrazioni locali devono prendere immediatamente le distanze da ogni tipo di azione che abbia nel mirino i lavoratori di POLIZIA, spiegando che non sono le forze dell’ordine le vere ‘truppe di occupazione’ – continua Chianese – Questo ruolo spetta invece alle centinaia di professionisti del disordine, che nulla hanno a che vedere con la Valle e che, in realtà, girano continuamente l’Italia alla ricerca di pretesti per attuare le note condotte violente”. ”I chiodi su quel tratto di autostrada c’erano già stati in passato e con loro presto torneranno anche i ‘fuochi d’artificio’ del passato, poi i bastoni, le sassaiole e chissà cos’altro, secondo un tristemente noto copione”, prosegue Chianese aggiungendo: ”Per questo rinnoviamo il nostro appello a politici ed amministratori locali affinché isolino chiunque attacchi in qualsiasi modo i Servitori dello Stato ed al ministro Lamorgese affinché abbandoni l’illusione di tener sotto controllo il fenomeno concedendo a costoro di umiliare i poliziotti: non è solo vergognoso, ma anche del tutto inutile”. ”Se si vuole evitare il rischio che questa diventi un’estate di sangue è indispensabile che vengano smantellati campeggi, presidi ed altri focolai di disordine, impedendo a chiunque sia già stato identificato come protagonista di turbative dell’ordine pubblico l’accesso alla Valle, senza se e senza ma. Altrimenti – conclude Chianese – sarà inutile stupirsi e ‘stracciarsi le vesti’ quando si scateneranno le inevitabili violenze, con le fatali conseguenze. Siamo stanchi di ripeterlo da troppo tempo: per essere credibili ‘le Istituzioni ascoltino i poliziotti da vivi, anziché piangerli da morti”’. (Sci/Adnkronos)