Al Ministro dell’interno
Senatore Matteo Salvini
R o m a
e, p.c.:
Al Signor Capo della Polizia – Direttore generale della p.s.
Prefetto Franco Gabrielli
R o m a
Oggetto: richiesta di estensione al personale del Comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico della possibilità di ottenere l’anticipo del TFS, prevista dal decreto-legge 4/2019.
Signor Ministro,
come ben sa sulla Gazzetta Ufficiale n. 23 del 28 gennaio scorso è stato pubblicato – tra l’altro – il decreto-legge n. 4/2019, recante “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni”, leggendo il quale abbiamo preso cognizione della portata effettiva dell’“Anticipo del TFS”, previsto dall’art. 23 del provvedimento.
Da una lettura attenta di quell’articolo emerge che, se il testo non venisse opportunamente modificato in sede di conversione in legge del decreto, nell’intero panorama dei lavoratori dipendenti pubblici e privati gli unici a rimanere esclusi da quel beneficio sarebbero quelli che per conto dello Stato vestono una divisa, simbolo di dedizione e sacrificio per la comunità, le istituzioni e il Paese.
Questa interpretazione della novella legislativa in oggetto ci è stata purtroppo confermata dai nostri esperti appartenenti all’Amministrazione della pubblica sicurezza e – soprattutto – dai collaudatissimi riferimenti che da tempo abbiamo all’interno dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale, che non hanno avuto alcuna esitazione al riguardo.
Tenendo ben presente quanta e quale sia l’attenzione che Lei manifesta in pubblico ed in privato nei confronti di chi ogni giorno veste la divisa, mettendo a repentaglio la propria incolumità, quando non la vita stessa – ci è appena giunta la notizia da un altro collega della Stradale deceduto in servizio, ormai la cadenza sembra settimanale – siamo certi che si sia trattato di una svista tecnica.
Siamo quindi certi che, appresa questa problematica, valuterà positivamente questo appello e vorrà impartire tempestivamente tutte le necessarie direttive affinché il Parlamento, come sopra accennato, in sede di conversione apporti i necessari correttivi. In attesa di ciò Le saremmo inoltre grati se volesse far sapere a tutti i lavoratori in divisa che non saranno esclusi dal beneficio in oggetto.
Una comunicazione tempestiva ed efficace in tal senso riteniamo sarebbe molto apprezzata dall’unica categoria di lavoratori pubblici e privati ancora priva della previdenza complementare a distanza ormai di un quarto di secolo dalla riforma pensionistica Dini, che invece ne imponeva l’istituzione a tutte le categorie, ad onor del vero non prevista neppure nella Legge di bilancio 2019.
In attesa di un cortese cenno di riscontro l’occasione è gradita per inviare distinti saluti.
Roma, 30 gennaio 2019